Saint-Paul-de-Vence, il villaggio degli artisti.
Cominciamo con il dire che a Saint-Paul-de-Vence l’arte si respira a ogni angolo.
In questo villaggio medievale arroccato nell’entroterra della Costa Azzurra, hanno abitato stabilmente o temporaneamente artisti del calibro di Marc Chagall, Henri Matisse e Pablo Picasso. Quindi se siete in visita a Menton e dintorni, oppure vi trovate in Liguria, non potete perdere l’occasione di fare visita a questo incantevole gioiello.
L’arte si respira a ogni angolo
Prima di raccontarvi cosa troverete tra le stradine di Saint-Paul-de-Vence, ripercorriamo un po’ la storia.
Il suo nome inizialmente era limitato a Saint-Paul, ma la vicinanza a Vence ha portato i due comuni all’unione diventando così Saint-Paul-de-Vence, nome ufficializzato nel 2011.
Sulle tracce di una storia un poco più antica, scopriamo che nel Medioevo il borgo fu conquistato dai romani e divenne parte della Borgogna Cisgiurana e poi del Regno d'Arles. Sarà attorno al X secolo che diverrà parte della contea di Provenza, per passare ai Re di Francia. Dopo la seconda metà del 1.300 Saint-Paul diverrà una roccaforte di confine grazie alla sua posizione strategica tra Francia e Italia.
Giungiamo quindi al secolo scorso, periodo di grande splendore per questa zona: Saint-Paul-de-Vence accresce la sua notorietà di pari passo alla Costa Azzurra e alla Provenza. Nel corso del XX secolo, infatti, diviene luogo di residenza di ricche famiglie ma soprattutto di numerosi (e noti) artisti, tra cui si possono annoverare Marc Chagall, che vi morì nel 1985, lo scrittore statunitense James Baldwin, l'attore britannico Donald Pleasence, l'ex bassista dei Rolling Stones Bill Wyman e la coppia Bernard-Henri Lévy e Arielle Dombasle.
Ma quindi, cosa si può vedere a Sain-Paul-de-Vence?
Il paese prima di tutto. Perdersi tra le viuzze di questo borgo vi consentirà di giungere in angoli fioriti, atelier nascosi e scorci sul panorama davvero incantevoli. Non a caso Sain-Paul-de-Vence è definito un luogo “da cartolina” grazie alle strade caratteristiche e agli scorci suggestivi; la sua posizione privilegiata rende ancora più singolare il dedalo di vie e stradine di cui è composta.
All’interno delle sue mura trecentesche si possono trovare molti atelier di artisti e piccole botteghe di artigiani che l’hanno resa una meta turistica molto frequentata.
Piccolo disclaimer per chi giunge qui in auto: non è possibile accedere all'interno delle mura con la macchina. Per i visitatori ci sono parcheggi disponibili a pagamento a ridosso delle entrate del borgo.
FONDATION MAEGHT
«Faites un lieu pour nous les artistes… Si vous faites cela, je viendrai avec ma barbouille y peindre les rochers » Fernand Léger
Rinomato centro di arte contemporanea e moderna, nonché prima fondazione privata della Francia. La Fondazione fu inaugurata nel 1964 dalla coppia visionaria Aimé Maeght (gallerista di Mirò) e sua moglie Marguerite che, ispirati da collezionisti come Solomon R. Guggenheim, decisero di creare un luogo per gli artisti nel cuore della Costa Azzurra.
La Fondazione Maeght nacque dal desiderio di un luogo in cui presentare l'arte moderna e contemporanea in tutte le sue forme; dove gli artisti potessero lavorare e scambiare, oltre che esporre.
Il progetto fu affidato a Josep Lluís Sert che, lavorando a stretto contatto con la famiglia Maeght, ha elaborato progetti coinvolgendo artisti come Braque, Giacometti, Miró, Tal Coat, Ubac e molti altri. Da umanista, Sert concepisce l'architettura di un villaggio dedicato agli artisti, aperto e accogliente per gli amanti dell'arte. Da modernista, Sert reinterpreta i codici del villaggio mediterraneo. La semplicità dei materiali utilizzati si fonde con la natura. Senza brutalismo, la sua architettura combina la geometria con la razionalità funzionale e la pulizia delle forme e degli spazi.
La Fondazione Maeght possiede una delle più grandi collezioni in Europa di dipinti, sculture, disegni e opere grafiche di artisti moderni (Bonnard, Braque, Calder, Chagall, Giacometti, Kandinsky, Hepworth, Léger, Miró, Tal Coat, Richier, Ubac, ecc.) e contemporanei (Bergman, Chillida, Christo, Del Re, Garouste, Immendorff, Kelly, Lam, Mitchell, Takis, Tàpies, ecc.). Oltre alle sale, merita una nota a parte il giardino di sculture in cui, tra fontane, vasche e zone lussureggianti, saltano all’occhio installazioni di Chagall, Braque, Giacometti e Miró.
Per maggiori informazioni sulle visite: https://www.fondation-maeght.com/
I BASTIONI
Il lato medievale del piccolo villaggio di Saint-Paul de Vence viene rappresentato perfettamente dalle sue mura medievali che testimoniano il suo passato da punto militare strategico.
La cintura dei bastioni fu costruita da Re Frencesco I nel 1538; a oggi è un punto eccellente per ammirare il panorama, scorci splendidi sul Mediterraneo, Cap d’Antibes, le Prealpi di Grasse, il baou di Saint-Jeannet, ma anche sulle cime del Mercantour in una giornata limpida.
CAPPELLA DEI PENITENTI BIANCHI
Sede della confraternita dei Pénitents Blancs, risalente al XVII secolo, venne restaurata nel 2000 e completamente decorata da Jean-Michel Folon, artista belga che ha scelto di impreziosirla con un mosaico sul retro della navata, vetrate, dipinti e sculture.
IL CIMITERO E LA TOMBA DI CHAGALL
Se la vicina Vence viene associata Matisse, Sain-Paul de Vence annovera tra i suoi cittadini illustri il pittore Marc Chagalle, che vi abitò per 19 anni e vi morì nel 1985. Sepolto nel cimitero locale, fuori dalla cinta muraria, è diventato parte dello splendido panorama che amava, incorniciato dalle colline circostanti e dalla costa.
FONTAINE DE SAINT-PAUL-DE-VENCE
Luogo autentico e caratteristico da visitare a Saint-Paul de Vence, è sicuramente la grande fontana, che incorniciata da botteghe di artigiani e gallerie d’arte, un tempo era punto di ritrovo degli abitanti dove svolgere le loro quotidiane attività.
PLACE DU JEU DE BOULES OU PLACE DE
Questa piazza, circondata da platani centenari, è il posto ideale per fermarsi a respirare l’aria di questo pittoresco borgo. Confina con il celebre Cafè de la Place e la Colombe d’Or, il famoso ristorante dove erano soliti mangiare alcuni dei più grandi artisti del 20° secolo.